Intervista a Stefano Bartolini

1) Il riconoscimento del Boxer bianco è dovuto passare attraverso una lunga battaglia compiuta in primo luogo dall'associazione da te diretta. A tuo parere quali sono i motivi principali che hanno così a lungo osteggiato questo risultato?

I motivi che hanno osteggiato così a lungo questo risultato risiedono a mio modo di vedere nella profonda assenza di conoscenza delle normative nazionali ed in particolari di quelle internazionali che disciplinano il rilascio dei pedigree. Tutto questo in quanto nel nostro Paese esiste la volontà di non promuovere la cultura cinofila, proprio perché qualcuno pensa che non coinvolgendo le persone nelle scelte della cinopolitica o ancora tenendoli all’oscuro da importanti collegamenti delle norme internazionali in materia, possa garantire a costoro ancora per il momento il governo e quindi il controllo della cinofilia italiana. Noi abbiamo ottenuto il pedigree per il boxer bianco soltanto perché siamo voluti uscire da queste logiche e abbiamo appurato che nel caso specifico questo è un atto dovuto. Infatti, in altri paesi Europei quale la Germania per il boxer bianco si rilascia questo documento e al momento di un eventuale trasferimento del boxer da uno di questi paesi all’Italia si sarebbe presentato un problema di armonizzazione della disciplina in materia che poteva essere risolto soltanto con il rilascio del pedigree al boxer bianco. Ma indipendentemente da tutto ciò ritengo rispettoso e corretto nei confronti degli animali stessi il rilascio del pedigree, mi riferisco al padre, la madre e il cucciolo. Infatti, ritengo che sia giusto che quest’ultimo sia anch’esso come gli altri boxer della medesima cucciolata fornito del documento che attesti per esempio che è figlio di campioni o meglio degli stessi genitori.

2) Si può ipotizzare anche una riserva da parte di chi vede nel Boxer bianco un concorrente scomodo per la vendita di tradizionali soggetti fulvi e tigrati?

Il boxer bianco è un boxer come tutti gli altri, esso come il boxer fulvo o quello tigrato può avere delle tendenze di mercato variabili a secondo dei momenti e delle mode-. Ritengo per esempio che una corretta informazione sulle origini del boxer ed in particolare dei veri motivi delle nascite del boxer bianco possano aiutare o meglio indirizzare le persone nelle scelte di questo ovvero l’altro tipo di boxer. Ma la cosa che ritengo più importante è senz’altro collegata ad una esatta e corretta informazione sulle caratteristiche della razza che deve essere fornita. Infatti, è compito proprio di ogni Associazione specializzata di razza promuovere la razza tra le genti e questo credo che potrà avvenire soltanto nel momento in cui si evitano posizioni conflittuali accettando percorsi democratici e si riesca a far sentire parte di un percorso comune tutti gli appassionati della specifica razza. Per giungere a questo si dovranno mettere da parte interessi personali per il bene e la tutela della passione della razza Boxer.

3) A quanto pare l'Enci concederà sì i pedigree ai soggetti bianchi ma non permetterà il loro accesso alle expo di bellezza. Secondo te è un limite grave?

Credo proprio di si perché potrebbero esserci soggetti interessanti e perchè non pensare a giudizi distinti, come oggi avviene tra il fulvo e il tigrato? Ritengo che il problema vero in questo caso è come si svolgono le expo di bellezza; dove la centralità non è mai rivestita dal cosiddetto utente ENCI (che potrebbe essere anche un semplice cittadino proprietario di un Boxer)  ma bensì dai soliti noti. Questo col tempo, ma oggi siamo a buon punto, tenderà ad una disaffezione di questo tipo di manifestazione riducendo ad un numero esiguo i partecipanti, con grave danno alle casse dell’ENCI. Questa testimonianza è frutto di una esperienza diretta, io del resto quasi settimanalmente nel periodo primaverile estivo mi reco in Germania per partecipare ad expo di bellezza ed in questo paese in controtendenza rispetto al nostro, sussiste un vero interesse-obiettivo di promuovere veramente la cultura cinofila. I Ring sono sempre affollati ed i cittadini sino al tardo pomeriggio si recano a visitare l’esposizione cinofila internazionale.

4) Con il mutamento di standard (orecchie e coda intere) ed ora con l'introduzione ufficiale del Boxer bianco, l'intero mondo del boxerismo - almeno in Italia - sembra sconvolto. È solo una sensazione "giornalistica" o lo riscontri anche tu?

Sono sconvolti coloro che non hanno creduto e non credono nel cambiamento, è un po’ come la vecchina che si reca al mercato e da un giorno all’altro gli tolgono la Lira e gli introducono l’Euro. Certamente qualcosa Le accade dal punto di vista comportamentale, ma questo esempio mi piace rappresentarlo perché rende l’idea in maniera molto calzante di quello che sta succedendo, è accaduto ed accadrà. A qualcuno piaceva la lira ad altri no ma la Lira non esiste più e questo ci piaccia o no è accaduto è un processo irreversibile analogamente al mutamento dello standard, esso è mutato e quello che è stato un tempo è divenuto semplicemente e soltanto un ricordo nulla di più, una banconota che non potrà essere più spesa, priva di corso.

5) Boxer bianco; Boxer con coda e orecchie intere... Ma Stefano Bartolini ha proprio nel sangue il ruolo del Davide che lotta contro il gigante Golia?

La mia vita di Boxerista è stata e lo è tuttora vissuta con grande passione. Per me il boxer è uno degli scopi della mia vita e quando un uomo una donna hanno degli ideali e li vivono intensamente riescono a trasmettere agli altri una forza del pensiero che probabilmente non si credeva esistesse e questo diverrà coinvolgente. Ciò è il vero segreto che probabilmente ti fa apparire come Davide che lotta contro il gigante Golia, in realtà ognuno di noi è un Davide basta volerlo ma per esserlo bisogna sempre credere e combattere in quello che si sta facendo; in sostanza una vita senza un ideale è come una casa vuota senza gioie, soddisfazioni e felicità e quindi non sarà mai goduta.

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Giada

Giada di Casa Bartolini