Ma di che colore è?

Comitato di Redazione Italian Boxer Club
Stefano Bartolini, Presidente I.B.C.

Sì, perché è quello che vi chiedereste al posto di Stefano Bartolini, che ha ricevuto il XX due pedigree di boxer nati nel proprio allevamento a dir poco sorprendenti.

Ma andiamo con ordine. Chi possiede un boxer fulvo o tigrato riceve un pedigree con queste specifiche:
RAZZA: BOXER FULVO
MANTELLO: FULVO
oppure
RAZZA: BOXER TRIGRATO
MANTELLO: TIGRATO

Già a questo punto si potrebbe obiettare, che propriamente la razza è boxer e il mantello fulvo o tigrato. Non accade che il boxer fulvo e il boxer tigrato siano due razze diverse. Tuttavia fin qui si resta ancora nell'ambito del principio aristotelico della non contraddizione: in altri termini, la descrizione: boxer fulvo, mantello fulvo (oppure boxer tigrato, mantello tigrato) ci pare un po' ridondante, ma abbastanza logica.

Le cose si complicano quando - come è accaduto a Stefano Bartolini per la sua cucciola Charley - l'Enci emette un pedigree con queste specifiche:
RAZZA: BOXER TIGRATO
MANTELLO: BIANCO
Oppure per la sua cucciola Chanel - sorella di Charley -
RAZZA: BOXER TIGRATO
MANTELLO: PEZZATO

Ora, noi sapevamo che i colori nella razza boxer sono quattro (trascurando il nero): fulvo, tigrato, pezzato, bianco. Come può quindi il medesimo soggetto essere tigrato e però anche bianco oppure tigrato e al contempo anche pezzato? Vorremmo per caso anche sostenere che un cocker è arancio e allo stesso tempo nero e un barboncino magari bianco, ma anche marrone?.

Ma il puzzle non termina qui. Infatti, il pedigree di Charley di Casa Bartolini (bianca, si veda allegato 1), reca anche una dicitura: NON AMMESSO ALLA RIPRODUZIONE, mentre quello di Chanel (pezzata, si veda allegato 2) non contiene alcuna restrizione alla riproduzione.

Poiché il divieto di riproduzione emesso a discapito dei boxer bianchi è stato per lo più giustificato con un confuso ed erroneo riferimento allo standard, ci domandiamo e domandiamo su che basi il pezzato è ammesso alla riproduzione e il bianco no, essendo i colori parimenti fuori standard (dal 1925 il bianco e dal 1933 il pezzato)?

Alla luce di tutta questa incresciosa confusione, ci pare ovvio che i certificati di genealogia non vengono redatti con la necessaria competenza, attenzione e conoscenza della razza. Il che ci conferma nella nostra convinzione, che ben difficilmente l'Enci possa avocare a sé stesso un compito così critico come quello di scegliere i soggetti adatti alla riproduzione, se dimostra in modo tanto palese le sue lacune nella semplice corretta, descrizione della colorazione del mantello.

Pertanto, ci aspettiamo che quanto prima tutti i pedigree di cani di razza boxer siano emessi senza alcuna limitazione alla riproduzione, indipendentemente dal colore. Scopo di un certificato genealogico è infatti quello di certificare la genealogia del cane e non di fornire istruzioni ai selezionatori della razza su quali soggetti usare in allevamento.

E' evidente quindi che tanto i figli di Chanel, quanto quelli di Charley dovrebbero vedersi attribuito un proprio pedigree, che attesti - mediante la genealogia - la loro inequivocabile appartenenza alla pura razza boxer.

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Pedigree Charley

Pedigree Charley

Pedigree Chanel

Pedigree Chanel