La tradizione abbraccia il futuro

La potremmo chiamare la Stockmann italiana la Signora Luciana Bonetti dello storico allevamento del David. Nato nell'immediato dopoguerra e riconosciuto dal 1947, muove i primi passi in un'epoca pionieristica per il boxerismo italiano, di cui fu protagonista con oltre 50 campioni, tra cui l'indimenticabile Pirro del David. La Signora Bonetti in recente visita presso l'allevamento di Casa Bartolini ha potuto confrontarsi con gli esiti attuali del boxerismo, esprimendo grande interesse e un po' di meraviglia per tutte le innovazioni che sono intervenute negli ultimi decenni.

Ai suoi tempi, ricorda la Signora Bonetti, i box avevano il pavimento in terra battuta, non esistevano certo sale da parto con telecamere e i mangimi equilibrati erano un'utopia: si rimediava con i pastoni fatti in casa e i cuccioloni presentavano facilmente problemi di ossatura. A volte capitava che un cucciolo morisse ancora a 50 o 60 giorni senza che l'allevatore riuscisse a spiegarsene la ragione. Nel conoscere la stagista Elena, ha espresso compiacimento per il corso di laurea in tecniche di allevamento di recente istituzione, che allora ovviamente non c'era.

Era un boxer diverso quello del primo boxerismo italiano: più basso e dalla canna nasale più lunga, rigorosamente amputato, come usava allora e la Signora Bonetti ha sorriso per le code lunghe dei boxer di casa Bartolini, che le frustavano le gambe.

Non erano epoche in cui si vedevano boxer bianchi: gli usi e le convinzioni volevano che fossero subito da scartare come boxer malriusciti. Pertanto, quelli di casa Bartolini sono stati i primi cuccioli bianchi che ha potuto direttamente vedere e prendere in braccio. Quante cose cambiate! Il boxer di oggi non è più quello di un tempo: più alto, integro, di tre colori. Quante possibilità e innovazioni nel metodo di allevare!

Sono in tanti oggi a millantare una conoscenza magari del tutto sporadica col Dr. Bosi, ma la Signora Luciana Bonetti può di sicuro vantare un rapporto di amicizia e frequentazione assidua con il grande boxerista e ha regalato all'allevamento alcune lettere di una corrispondenza intercorsa tra loro.

Con sorpresa e amarezza ha appreso dei recenti disaccordi tra il Boxer Club d'Italia e il Boxer Klub tedesco: allora la collaborazione con la Germania era molto viva e il Dr. Bosi avrebbe certamente biasimato a suo parere questi dissapori con la casa madre.

Le linee di sangue del David continuano in genealogie più recenti, come la stessa di casa Bartolini che è nata a partire da soggetti del David e che si è sviluppata in continuità con lo storico allevamento, aggiornando i metodi di allevamento con il progredire dei tempi.

Con curiosità e simpatia la Signora Bonetti si confronta con il boxer di oggi, che è pur sempre il boxer. E mentre molti in questi tempi si affrettano a trarre conclusioni su come l'avrebbero pensata i selezionatori storici del boxer, nonché a far parlare i Bosi e le Stockman, mettendo in bocca ai morti (lo scriviamo con rispetto) quello che pensano loro, noi possiamo con ragionevolezza dire che, se fossero in vita, oggi avrebbero in braccio un cucciolo di boxer bianco proprio come la Signora Bonetti, che ringraziamo per la gradita visita al nostro allevamento.

Luciana Bonetti

Luciana Bonetti dello storico allevamento del David

Luciana Bonetti Luciana Bonetti

... con Stefano Bartolini

Luciana Bonetti

... con Elena

Luciana Bonetti