Ma quale displasia? Perseverare diabolicum est.

Ripubblichiamo questo articolo che aveva ottenuto numerosi consensi e commenti, temporaneamente oscurato per un procedimento giudiziario in corso.

La clinica veterinaria, di cui si parla nella lettera a seguire e di cui – per non risollevare polvere – omettiamo il nome (tanto chi ha letto, ha letto), ha sporto querela al nostro allevatore Presidente Stefano Bartolini. Nonostante la redazione Italian Boxer Club abbia nel frattempo tolto l'articolo, la Clinica ha confermato la querela, chiedendo addirittura una certa somma per ritirarla. Il nostro Presidente, sapendo di avere ragione, non si è piegato a questa richiesta e ha reagito facendo sapere tramite i suoi legali, che sarebbe andato a fondo, preparando a sua volta querela per tentata truffa e maltrattamento ai danni del cane e rimettendo la valutazione a un Giudice. Ciò, come leggerete in calce, è bastato a raddrizzare la situazione.

Ricordiamo brevemente la disavventura del nostro Socio Roberto, al quale fu proposta costosa operazione con installazione di protesi per una presunta displasia del proprio boxer, dimostratasi poi inesistente a seguito di lastre con lettura ufficiale del Dr. Piccinini.

Purtroppo il caso di Roberto non è così: isolato: diagnosi farlocche e dispendiosi rimedi chirurgici, vere e proprie truffe, in spregio del benessere animale. I proprietari ne traggano una lezione, che è: quella di farsi accorti e non accondiscendere o farsi condizionare/spaventare da responsi medici, che non sempre sono disinteressati. I mestieranti, che cercano di fare fatturato anche con metodi non ortodossi esistono persino in una categoria, come quella medico-veterinaria. Oggi però l'informazione e la facilità di condividere via web le proprie esperienze offrono un vantaggio competitivo anche al proprietario meno smaliziato.

Chi vuole quindi alzare i guadagni con questi sistemi potrebbe incorrere nell'epilogo della tale Clinica Veterinaria, che non accontentandosi di avere cercato di imbrogliare e di essere stata sbugiardata, ha voluto pretendere per via giudiziaria di avere ragione. Probabilmente non erano informati sulla testardaggine del nostro Presidente, il quale, sfidato dove aveva la certezza di essere nel giusto, è andato a nozze. Morale: la Clinica ha ritirato la querela, rinunciando a ogni risarcimento e pagandosi le proprie spese legali. Sperando che la lezione serva a molti, ricordiamo il vecchio adagio: errare è umano, perseverare diabolico.

La lettera di Roberto

pubblicata da Italian Boxer Club, Martedì 4 dicembre 2012

Ciao Stefano,

ho letto, sulla tua pagina di facebook, del tuo impegno e lotta contro tutte quelle cliniche veterinarie che con freddezza e cinismo operano tenendo il rispetto e il VERO bene di chi non può difendersi sotto la suola dei piedi, con il solo scopo di far cassa. Nello specifico, mi riferisco a ciò che è l'emblema della tua lotta, e cioè, la displasia che viene così facilmente riscontrata sui boxer e per questo vorrei raccontarti ciò che è capitato al mio cane. Io posseggo un boxer, un bel maschio di circa nove mesi (dico e sottolineo nove mesi!!!!!!).

Circa tre mesi fa, quando il cane aveva sei mesi, sono andato presso la clinica veterinaria "XXX" della mia zona (io abito a La Spezia), il cui responsabile è il dott. XXX. Fin da quando aveva il suo piccolo studio, per ben 13 anni, gli ho affidato la cura dei cani che in questo lasso di tempo ho posseduto, dico questo tanto per dire quanta fiducia in questa persona ho sempre riversato.

Bene, vado alla clinica perchè il mio boxer, al compimento dei sei mesi, doveva fare il terzo ed ultimo richiamo. Nel contempo approfitto di questa occasione, visto che da qualche giorno vedevo il mio cane che teneva a malo modo una zampa posteriore, per segnalarlo e quindi sincerarmi sulle possibili cause.

Premetto nuovamente che il mio cane, solo chi ha un boxer non può che darmi ragione, in piena vitalità e vivacità dei suoi pochi mesi di vita, mi rendeva ardua la possibilità di contenere la sua irruenza quando lo portavo fuori in giardino, ma di questo io non ne tenni conto subito.

Faccio fare il vaccino e poi esterno al medico il problema del cane, lui mi dice di portarlo fuori, di farlo camminare così tanto da vedere come si comporta. Dopo una superficiale analisi improntata solo nella visione della camminata, comincia a chiedermi, già nel suo albore l'ansia ha cominciato a uscirmi fuori, comunque, mi fa un antidolorifico al cane e mi dice di prendere già un appuntamento per fare l'esame radiografico.

Torno a casa dopo che la segretaria mi dice che per l'esame mi avrebbero chiamato loro, ma io già dalla sera stessa ho visto il cane stare meglio e questo anche nei giorni a seguire, l'antidolorifico aveva fatto veramente bene, pensai che sicuramente il cane, nella sua irruenza, quel problema alla zampa se l'era di certo procurato giocando in giardino, ma ormai il dubbio me lo avevano ficcato nella testa, certo il problema che una zampa la teneva male sicuramente era dovuto da un colpo preso involontariamente, ma è un boxer e il mio dottore di fiducia mi ha detto che è consigliabile, a mo di prevenzione, fare ad un boxer le radiografie delle anche per prevenire in futuro una possibile displasia, visto che questa razza ne soffre, quindi non annullai l'appuntamento e quando mi chiamarono, dopo una decina di giorni, portai il mio cane a fare l'esame radiografico.

L'appuntamento era per le nove di mattina, dopo circa una mezz'ora il medico in questione viene in sala d'aspetto e fa la preanestesia al cane che, dopo qualche minuto, si addormenta. Lui con un suo giovane assistente lo prendono in braccio e lo portano a fare le radiografie dicendomi di attendere e che appena finito mi avrebbero chiamato e detto tutto. Verso le 11 (dopo ben tre ore!!!) il dottore esce e mentre si dirige verso la macchinetta del caffè mi guarda negli occhi scrollando la testa e mi dice "ci sono problemi, seri problemi": se in quel momento non sono svenuto, poco ci mancava, vado per fare un esame al cane che ritenevo solo una prevenzione e mi ritrovo con un serio problema, comunque chiedo delucidazioni, che cosa era successo tanto da uscire fuori con quelle facce e sopratutto con quelle parole?

Quello che mi dice mi fa crollare il mondo addosso, in poche parole al cane, dalle radiografie fatte, risultava una già marcata displasia, addirittura su entrambe le anche una displasia che ne richiede, nell'interesse e la salute del cane, un intervento chirurgico di PROTESI TOTALE DELLE ANCHE.

Passati quei pochi minuti di sbigottimento, chiedo innanzi tutto del cane e mi dicono che al momento è nella sala radiologica e mi consigliano di lasciarlo là sino a quando non si possa tranquillamente riprendere, poi il veterinario mi invita nel suo studio e li, senza farmi vedere le lastre, prende in mano una penna ed un foglio di carta e si mette a spiegarmi cosa è la displasia facendo dei disegni degli arti facendomi altresì vedere come i femori devono, in modo corretto, stare all'interno dell'acetabolo e come invece si presentano quelli del mio cane, io continuo a chiedere più nello specifico cosa ha di concreto il mio cane da dover subire un intervento così invasivo già nei suoi pochi mesi di vita, sapendo ed esternandolo pure che gradi di displasia, anche dei boxer, sono riconosciuti, persino accettati, dagli enti cinofili.

Il veterinario allora mi spiega, (sempre senza farmi mai vedere le lastre!!!) che il grado che presenta il mio cane va oltre ai gradi riconosciuti ed accettati dai vari enti cinofili, e li mi dice che può tranquillamente certificare una displasia oltre al grado C e che il cane, se non si interviene subito, sicuramente mi sarei ritrovato, nel giro di pochi anni, un cane con seri problemi agli arti non escludendo anche la probabilità di non essere addirittura più un cane autosufficiente.

In quel momento la mia testa era in piena confusione e nel pieno sconforto, non riuscendo neppure ad elaborare sul cosa dover fare, dissi solamente che prima di prendere una decisione sul da farsi volevo contattare l'allevatore che me lo aveva venduto e che poi, dopo averlo sentito, avrei preso una decisione.

A quel punto, sentitomi parlare dell'allevatore il veterinario ha iniziato dirmi "Vedrai che ti scontrerai contro un muro di gomma, gli allevatori lo so per esperienza, se ne tirano sempre fuori dicendo che i loro cani non hanno mai avuto e sofferto di questi problemi perché operano accurate selezioni sulla razza e che questi problemi che vengono riscontrati dopo qualche tempo nei cuccioli da loro venduti sono semmai da attribuire ad uno scorretto comportamento da parte dei proprietari stessi nel gestire il cucciolo. Ci sono allevatori che addirittura propongono, per non avere di queste noie che andrebbero ad offuscare la loro fama e immagine, una sostituzione del cucciolo stesso come se questo fosse un oggetto inanimato, ma in realtà sanno che il proprietario non scenderà mai ad un patto del genere, ma intanto loro facendo così hanno l'alibi di dire che la disponibilità di venire incontro ce l'hanno messa".

Comunque alla fine prendo il mio cane e torno a casa rimanendo con l'accordo che mi sarei fatto, in seguito, sentire sulla decisione da me eventualmente presa. In piena onestà, quando sono uscito da li, non ero tranquillo e non mi riferisco solo alle condizioni riscontrate al mio cane, ma allo strano comportamento del veterinario al quale in tutti questi anni avevo esternato tutta la mia fiducia che mi aveva lasciato, nell'andar via, un sentore di perplessità sulla procedura svolta.

Mi rimaneva solo di sentire l'allevatore, con la speranza che la sua conoscenza della razza, la sua onorabilità di allevatore guadagnata dopo tanti anni di lavoro, mi potesse far ritrovare la serenità su come far fronte a questa inaspettata e drammatica situazione. Ho contattato quindi l'allevatore che subito, a dire il vero, si è reso disponibile ma sopratutto, riuscendo in tale modo a tranquillizzare il mio stato, mi ha detto che in prima cosa non bisogna prendere per oro colato quello che scaturisce da un primo esame e prima di fasciarsi la testa bisognava questi esami ripeterli interpellando un altro studio veterinario e se occorre pure un terzo specialmente, dopo che l'ho messo a conoscenza dei fatti, quando certe cliniche veterinarie procedono ed esercitano metodi così assurdi e inconcepibili, nello specifico nel rilasciare diagnosi così gravi sul cane senza nemmeno far visionare al proprietario le radiografie stesse, limitandosi a descriverne il quadro clinico, con dei semplici disegni. Quindi lui stesso si è reso disponibile a portare il mio cane dal suo veterinario che lavora e opera con metodi che non hanno nulla a che fare con quelli con i quali operano purtroppo alcune cliniche.

Ma prima, come avevo promesso, chiamo la clinica per avvisare il veterinario della mia intenzione, dopo essermi sentito con l'allevatore, di procedere alla ripetizione dell' esame al cane e, nel contempo ho chiesto se gentilmente mi poteva mettere per iscritto, tanto da potermi presentare dal suo collega, con la diagnosi da lui riscontrata per poterne fare raffronto, allo scopo di giungere più facilmente ad una eventuale conferma. Il mio stupore è stato grande quando l'indomani il medico mi inoltra il referto, non si parlava più di un intervento di protesi totale delle anche ma di "una correzione chirurgica con tecnica TPO", anch'essa comunque da considerarsi invasiva, consigliando altresì di intervenire nel più breve tempo possibile.

Comunque, nel giorno stabilito, porto il cane a fare questa nuova ed ulteriore visita finalizzata al ripetere nuovamente l'esame radiografico alle anche. Qui è stata tutta un altra cosa, innanzi tutto il veterinario il dott. Biondi, che era anche la prima volta che vedevo, mi ha fatto assistere all'esame spiegandomi, mentre lo svolgeva, come questa procedura deve correttamente essere fatta e dopo aver fatto l'esame mi ha fatto altresì assistere alla lettura delle stesse. Dalla lettura delle lastre è risultato che il cane NON MOSTRAVA sintomi rilevanti di displasia delle anche, al massimo vi era una lieve anomalia che comunque poteva rientrare benissimo in quei valori riconosciuti anche dagli stessi enti cinofili e, per quanto riguardava questa situazione ,il cane in futuro avrebbe vissuto tranquillamente la sua vita come un qualsiasi altro cane normale.

Comunque per una più attenta analisi e per una maggiore tranquillità nei miei confronti, il medico stesso, ha pensato di inviare l'esame radiografico da lui svolto al suo collega, dott. Picinini, che opera presso il "Ce.Le.Ma. Sche" il centro dove vengono effettuate le letture delle malattie scheletriche dei cani e i cui esiti vengono poi registrati sui certificati ufficiali dei cani stessi. Bene, da pochi giorni ho ricevuto l'esito di questo centro che non ha fatto altro che confermare il responso del dott. Biondi. Il grado di displasia del mio cane è di grado B, e cioè, QUASI NORMALE (il grado A è considerato normale).

Capisci Stefano, se l'amore che ho verso il mio cane non fosse stato così forte, visto che il veterinario a cui per anni avevo dato piena fiducia lo aveva "condannato" ad un intervento inutile ed invasivo, e per me oneroso (mi hanno chiesto la bella cifra dì € 2.200 + I.V.A ) oggi sicuramente mi sarei ritrovato un cane veramente e irrimediabilmente rovinato. Nel contempo devo altresì aggiungere che anche la fiducia stessa che ho sin da subito riversato nei confronti dell'allevatore, da lui stesso contraccambiata, ha contribuito a far sì che su questa vicenda non si arrivasse a scrivere un finale tragico.

Ecco perché ho voluto raccontarti la mia storia, perché tu, che hai i mezzi e le possibilità di farlo, possa denunciare agli organi preposti le sconcerie che alcune (spero di vero cuore che siano poche) cliniche veterinarie esercitano. Cliniche che mettono il vero bene dei nostri cani sotto la suola dei piedi, pensando, alla luce di quello che ho passato, come accennato all'inizio di questa lettera, solamente a far cassa visto che tutti quei macchinari e attrezzature costose che hanno non possono di certo mantenersele facendo solo dei semplici vaccini.

Io devo considerarmi, in questa circostanza, “fortunato”, ma quanti in questo momento stanno passando e vivendo la situazione che ho passato io? Quanti, in buona fede e fiducia, si ritroveranno invece con il proprio cane irrimediabilmente rovinato?

Questo mi far star male non avendo, ancor di più, neppure le conoscenze giuste per poter contattare le varie associazioni dove poter denunciare questa situazione ed è per questo motivo che mi rivolgo a te. Se veramente puoi, dai una mano a tutti quei proprietari di cani che inconsapevolmente credono che il loro cane sia in mani giuste e che poi, invece, si ritroveranno con il loro cane rovinato per sempre, fai presente, denuncia ai vari enti del settore cinofilo ma anche agli organi medici quanto in realtà sta succedendo, che facciano smettere queste cliniche e questi medici veterinari di lucrare sulla salute dei nostri cani rovinandoli per sempre.

Un cordiale saluto, Roberto.

Hannibal von Jahwe di Martina Keller

Hannibal von Jahwe di Martina Keller