Boxer bianco in riproduzione: superstizioni e scienza
Gli allevatori sono quelli che con metodo, dedizione ed estro, sono riuscuiti a costruire delle proprie lineee di sangue in cui dare vita al proprio ideale di boxer. L’allevamento è un’alchimia in cui l’arte si fonde alla scienza. Generalmente l’allevatore matura e consolida le proprie conoscenze in un approccio prettamente pratico. Alcuni e in numero crescente, si rendono capaci di accompagnare l’esperienza con ciò che è messo a disposizione dalla ricerca scientifica.
Negli anni recenti, la genetica ha fatto notevoli passi avanti e un gran numero di studi sul cane sono ora disponibili. Aimè bisogna constatare che seppure internet consenta il facile accesso alle informazioni, una frangia della cultura boxeristica italiana appare pervasa da una latente riluttanza al cambiamento.
In questi giorni si parla della possibilità di introdurre i Boxer bianchi nei programmi di allevamento. Nonostante alcune nazioni nord europee abbiano già compiuto con successo tale passo, in Italia l’incertezza dettata dal possibile cambiamento torna a dare voce ad alcune credenze popolari secondo cui i boxer bianchi trasmetterebbero alla progenie chissà quali tare. Quanto messo a disposizione dal Boxer Club Norvegese palesa che la scelta di accettare i bianchi in allevamento non è stata dettata da una spinta emotiva animalista bensì prende le mosse da studi scientifici. Collaborando con la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa, ho avuto il piacere di confrontarmi sull’argomento e le conclusioni sono assolutamente convergenti.
Gli ultimi venti anni del boxerismo italiano sono stati contrassegnati da dei mutamenti che hanno coinvolto tutti, dai semplici appassionati sino ai più esimi addetti ai lavori. In passato i boxer bianchi venivano screditati come errori di selezione al punto di negargli l’esistenza. Solo dal 2005 quando è stato ottenuto il primo pedigree, i Bianchi hanno iniziato a diffondersi scoffessando le credenze di chi li riteneva cagionevoli e condannati ad una breve vita di stenti. Nello stesso periodo i boxer amputati hanno iniziato a lasciare il posto ai boxer integri, dimostrando che gli incidenti a coda ed orecchie sono minimi rispetto a ciò che si temeva prima che venissero imposti i divieti di caudectocmia e conchectomia. In entrambi i casi, posso ritenermi un precursore: chi ha memoria ricorderà Italia di Casa Bartolini, il primo boxer bianco iscritto nel libro genealogico italiano, e Leonardo di Casa Bartolini, nato nel 2000 fu il primo boxer integro italiano a calcare i ring.
Oggi la storia in parte si ripete. Le leggende raccontate da alcuni, per fortuna sparuti e che evidentmente non hanno mai avuto visto una cucciolata nata da un boxer bianco, mi riportano alla mente gli sproloqui di un tempo: “i bianchi vanno eliminati subito perchè sono albini e crescendo soffrirebbero”, “le code si spezzano perchè il boxer è irrequieto”, “le orecchie lunghe portano solo otiti”, “piuttosto che lasciare i boxer integri, smetterò di allevare” ecc. ecc..
L’invito che mi sento di fare a chi non è ancora convinto di rimettere i bianchi in riproduzione è di addurre valide motivazioni alla discussione o, altrimenti, di lasciar spazio a chi ha esperienza in materia.
Dal mio punto di vista, i Bianchi sono parte integrante della razza, pertanto la loro riabilitazione nell’allevamento è solo una questione di tempo. Prima o poi accadrà.
Infine, vorrei ricordare le parole di una grande donna che ha allevato e fatto riprodurre anche i Boxer bianchi e nota per essere la madre della nostra razza. Nel 1932, Friederun Stockmann, trovandosi a combattere contro il precedente divieto di riproduzione dei boxer bianchi, così si espresse sulla rivista Boxer-Blätter: “La tipicità e una sana costruzione sono molto più importanti del colore”. I problemi della razza da combattere sono altri come le cardiopatie, displasie relali, ecc. e non certo il fatto che un cucciolo sia figlio di un genitore bianco.
Ulteriori approfondimenti sul Boxer Bianco visitando la sezione dedicata sul sito Italian Boxer Club
