Il Boxer Bianco, patrimonio della razza

Stefano Bartolini, Presidente I.B.C.

Il Boxer Bianco, non è un mito o una legenda, è reale ed esiste come esistono i suoi fratelli fulvi e tigrati. La sua storia è legata alla nascita di questa magnifica razza e ciò è testimoniato dalle due fattrici storiche, che ogni allevatore conosce: Meta vd Passage e Blanka v. Argentor.  Spesso si è fatta poca informazione e informazione scorretta sul boxer bianco, si è detto che è portatore di tare genetiche e non conforme allo standard. A questo proposito bisogna fare delle precisazioni, prima di tutto il boxer bianco non è albino ed è un cane sano, le patologie che possono verificarsi, non sono legate al colore del mantello, come può accadere in altre razze (dalmata bianco), poiché le stesse patologie, legate ad anca o cuore, si possono verificare nella stessa percentuale sia in  boxer fulvi che tigrati. Per quanto riguarda lo standard, dobbiamo sottolineare, come questo vada rispettato in ambito espositivo, per tanto non è ammesso nel ring un boxer che abbia più di un terzo di bianco, ma sono esclusi anche i monorchidi, e penalizzati tutti quei cani che sono fuori misura.

Il grave torto che ha subito il boxer bianco in Italia, è stato il non riconoscimento di cane di razza attraverso il pedigree. In fatti dopo una lunga battaglia, vinta nel 2005, l’Italian Boxer Club è riuscita a far ottenere questo certificato genealogico al boxer bianco. Purtroppo sul pedigree, ancora oggi viene messo un timbro con la dicitura: vietata la riproduzione. Questo a nostro avviso è molto scorretto, poiché in questo modo si va a perdere un patrimonio molto importante per la razza. Il boxer non è solo un colore, ma è carattere e morfologia nonché aspetti legati alla salute molto importanti. Per tanto possiamo avere un boxer bianco con ottima salute, estremamente adatto al lavoro e ben costruito da un punto di vista morfologico, quindi escludendo un soggetto con queste caratteristiche, anche se bianco, si perde un patrimonio importante. In oltre conosciamo molti privati, che in Italia e all’estero hanno fatto accoppiamenti tra boxer bianco e colorato, e il risultato è la stata nascita di cuccioli colorati.

Di conseguenza, ci chiediamo come mai, lo stesso timbro non viene messo anche sul pedigree di boxer monorchidi o con patologie ereditarie importanti, o fuori standard per quanto riguarda le misure e le proporzioni. A tal proposito vogliamo sottolineare, come in Germania, casa madre del boxer, le regole siano ben diverse. Il pedigree, non viene rilasciato dall’ente della cinofilia (VDH in Germania e ENCI in Italia), bensì dal Club di razza, il quale, non fa superare lo ZTP, prova morfo-caratteriale, indispensabile per mettere un cane in riproduzione, a tutti quei soggetti che non abbiano esami medici in regola, troppo alti o troppo bassi o monorchidi. Per noi, quindi, il boxer è nelle sue tre varianti di colore: Tigrato, Fulvo e Bianco.

Italian Boxer Club - Boxer BiancoUlteriori approfondimenti sul Boxer Bianco visitando la sezione dedicata sul sito Italian Boxer Club

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