Sono un boxer anch'io? No, tu no, perché sei bianco.
Boxer di colore bianco, a spasso per le nostre città se ne vedono pochi, eppure allevatori con molti anni di esperienza alle spalle affermano che la loro nascita è molto frequente, nella maggior parte delle cucciolate se ne trovano uno o due soggetti. C'è anche chi aggiunge un dato empirico: nelle cucciolate in cui almeno uno dei fratellini è bianco, si trovano i soggetti che meglio rappresentano la razza.
Allora perché sono trattati come meticci, senza pedigree, come se non si sapesse chi sono i genitori?
Il primo mito da sfatare è che i boxer bianchi siano albini. Cosa significa albinismo?
"Anomalia congenita ed ereditaria che si manifesta nell'uomo ed in diversi animali, nella depigmentazione parziale o totale della pelle, dei peli e dei capelli, dell'iride e della coroide, da cui deriva una colorazione molto più chiara del normale" (Devoto-Oli).
Riconducendo questa definizione al boxer significa parlare di soggetti con gli occhi rossi e il tartufo rosso. E quelli con gli occhi scuri e il tartufo nero, cioè la quasi totalità dei bianchi, tranne i rarissimi casi proprio albini, cosa sono? Sono boxer pezzati, secondo una definizione più aderente alla realtà. Pezzati perché normalmente hanno un occhio contornato da pelo scuro, un orecchio scuro, insomma sono presenti macchie scure sul mantello.
Tranne il colore del mantello, le altre caratteristiche morfologiche e caratteriali sono come quelle di un boxer comunemente detto, e non potrebbe essere altrimenti, dato che i suoi genitori sono certi e documentabili.
Allora? Proviamo a fare un passo indietro. Nel 1895, il primo boxer iscritto al libro genealogico della razza si chiamava Flocki, era un maschio tigrato con evidenti macchie bianche, ma la vera capostipite della razza fu la sorella Blanca, un nome che la dice lunga sul colore, e dopo di lei la figlia Meta, quasi interamente bianca, fu un'altra grande razzatrice. Questo per capire da dove viene il bianco e perché non può essere imputabile esclusivamente all'albinismo. Del resto fatico a credere che un allevatore sano di mente, che intenda selezionare una nuova razza con determinati requisiti di forza e vitalità si affidi ad esemplari, quelli albini, portatori di un patrimonio genetico con evidenti carenze.
Nel 1925 il mantello a prevalente colore bianco fu escluso dallo standard. Quale problema era sorto? Torniamo all'inizio, il boxer è frutto di incroci voluti dall'uomo, per servire ad uno scopo. Quando la Germania intraprese l'avventura coloniale furono selezionate razze di cani che dovevano aiutare l'uomo in quest'impresa, in quel periodo nacquero il Pastore tedesco, il Doberman e il Boxer, ogni razza voluta per assolvere compiti particolari.
Alzi la mano chi ha mai visto Pastori tedeschi e Doberman bianchi. Non vi vedo, ma suppongo nessuno. Un cane considerato utile a scopo militare non può essere bianco, altrimenti sarebbe adatto solo ad attacchi diurni e in campo aperto, esattamente quello che la tecnica militare, alla fine del XIX secolo, non considerava più come unica strategia.
Anche in questa occasione il boxer ha pagato un prezzo alle esigenze umane.
Dunque: boxer bianco non è sinonimo di boxer albino, quando nasce in un allevamento i genitori sono stati sottoposti a tutti i controlli richiesti dalla Federazione, e ne nascono molti di più di quelli che vedete in circolazione, ma dal momento che non c'è pedigree e non possono essere venduti a prezzo pieno, non c'è alcun controllo.
Chi frequenta i forum specializzati ha letto più volte post di felici compagni umani di boxer bianchi, il loro carattere è quello dei boxer e chi ama questa razza la ama per la sua allegria, la voglia di vivere che trasmette, l'affetto che sa dimostrare, l'affidabilità che la contraddistingue anche nelle situazioni più critiche.
In fondo chi oggi è allevatore ha iniziato così: con un boxer, magari non bellissimo, ma tipico nel carattere, si è innamorato della razza, ha iniziato a conoscerla e a saper valutare i singoli soggetti. Con il tempo e l'esperienza è riuscito ad avere l'esemplare vincente, e da cosa nasce cosa, oggi ha un allevamento. Ma l'esperienza da sola non basta, serve anche l'informazione, corretta e puntuale, non di parte o di convenienza. Le idee devono circolare, le opinioni devono essere confrontate, non ci devono essere argomenti scomodi, relegati in qualche angolino, solo per chi li vuole cercare. Non è giusto continuare a confondere i bianchi con gli albini, non è giusto dire che se nasce il bianco sia sbagliata la linea di sangue.
L' Italian Boxer Club appoggia una maggior informazione in questo campo e dove manchiamo di esperienza, nel senso di statistiche e dati nazionali certi, guardiamo cosa succede all'estero e cerchiamo di imparare.
I boxer bianchi che nascono in Germania, tanto per citare la nazione che detiene lo standard della razza, hanno il pedigree, con l'unica limitazione alla riproduzione, lo stesso accade in Svizzera ed in Olanda.
Il nostro augurio è che possa essere così anche nel nostro paese, che i boxer bianchi non siano più "figli di nessuno", cuccioli dei quali ci si vergogna, ma rispettati e amati come si meritano.
Vogliamo ricordare cosa diceva l'Illustre Bosi? "Dove c'è bianco, c'è tipo".
Ulteriori approfondimenti sul Boxer Bianco visitando la sezione dedicata sul sito Italian Boxer Club
